domenica 14 febbraio 2010

Un po' di storia


"Nel 1860 fu inventato un aggeggio in grado di accrescere in maniera sostanziale la resa energetica: la bicicletta. Questa macchina semplice e compatta riusciva a rendere il movimento umano fino a quattro volte più potente. Pedalando senza fretta per un'ora si percorrevano 9 chilometri, il doppio della distanza coperta nello stesso tempo camminando di buon passo. La bicicletta richiedeva una manutenzione limitata e i materiali umili con cui era costruita ripagavano ampiamente dell'investimento in termini di energia. A differenza del treno, che necessitava di montagne di carbone, e dei carri, che sfruttavano il metabolismo animale, la bicicletta era piccola ed efficiente, e veniva azionata dall'uomo. [...]
Nell'edizione del 3 gennaio 1899 [del New York Times n.d.r.] si leggeva:

C'è un mistero intorno a questi veicoli di nuova concezione. Sono di una bruttezza indicibile e nessuno di essi ha mai avuto un bel nome o almeno un nome durevole. I francesi, i quali, se non altro, sono solitamente ortodossi nelle questioni etimologiche, hanno coniato «automobile», che essendo per metà greco e per metà latino è talmente indecente che lo stampiamo con una certa reticenza.

Oltre a essere brutte e indecenti, le auto non erano molto efficienti come mezzi di trasporto per le persone. Anche le auto di oggi, a parità di distanza, richiedono tre volte più energia dei treni e trenta volte più della bicicletta."

Tratto da: Sonia Shah, Oro nero - Breve storia del petrolio, Mondadori, Milano, 2005

1 commento:

  1. La storia dei primi anni di diffusione dei mezzi a pedale, velocipedi, bicicletti e biciclette è davvero sensazionale.
    nei giornali dell'epoca si trovano un sacco di curiosità, incidenti, regolamenti urbani, tasse, le prime gare.
    Se ne sa molto poco, purtroppo.

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